Di Stefano, parole pesanti Sull’ex assessore Pizzochera
E alla fine il sindaco Roberto Di Stefano non solo ha revocato le deleghe all’assessore Roberta Pizzochera, ma in consiglio comunale ha proprio preso le distanze dal suo comportamento degli ultimi tempi, arrivando ad affermare che quando la chiamava, lei non rispondeva nemmeno al telefono. Al centro della diatriba il fatto che Pizzochera, la quale aveva le deleghe all’Educazione, Welfare e Politiche Sociali, la scorsa primavera aveva intrapreso un’attività imprenditoriale che riguardava proprio il settore dei servizi educativi senza metterlo al corrente.
Da tempo la minoranza aveva posto l’accento su questa situazione delicata, arrivando a chiedere le dimissioni di Pizzochera, sempre più concentrata sulla sua nuova attività e decisamente meno sul suo ruolo istituzionale. Un dato di fatto che ha ammesso lo stesso sindaco in aula consiliare.
Ora è necessario compiere due riflessioni. La prima riguarda la decisione presa dal primo cittadino. Secondo quanto affermato da lui stesso, Pizzochera non era più affidabile e per questo ha deciso di rimuoverla da compiti assessorili. Qualche giorno prima che questo avvenisse però la stessa Pizzochera, insieme all’assessore Alessandra Aiosa e ad altri due consiglieri comunali, aveva ufficializzato il suo passaggio in Forza Italia, di fatto lasciando la lista civica del sindaco. Ecco: la domanda allora è molto semplice: siamo così certi che se Pizzochera fosse rimasta fedele allo schieramento del primo cittadino, lui si avrebbe agito nello stesso modo? Se è vero che era “latitante” da tempo, come Di Stefano ha asserito, perché non allontanarla prima? Cosa aspettava? A pensare male si fa peccato ma qualche volta si indovina, diceva una vecchia volpe della politica come Andreotti.
La seconda riflessione riguarda invece il presidente del consiglio Davide Concetti, il quale
qualche giorno prima della mossa messa in atto dal sindaco, a proposito dell’attacco della minoranza nei confronti dell’assessore Pizzochera aveva sentenziato: “Il nostro assessore è un esempio di dedizione, passione e competenza. Ha dimostrato di lavorare senza sosta”. Ora i casi sono due: o sul comportamento dell’ex assessore il sindaco mente oppure abbiamo un presidente del consiglio distratto, che non si rende nemmeno conto di chi lavora con serietà e chi no. Parole come “dedizione” e “competenza” hanno un valore. L’utilizzo che ne ha fatto
Concetti sono quanto ti più lontano Di Stefano ha dimostrato di pensare di Pizzochera. Forse il presidente del consiglio dovrebbe togliersi la maglietta di tifoso del centrodestra e tornare a ricoprire quel ruolo in maniera super partes. Lo esige la politica e soprattutto i sestesi che meritano di essere rispettati.