Di Stefano, un Robin Hood al contrario
Senz’ anima, privi di un minimo senso di solidarietà, l’amministrazione comunale con in testa il sindaco Roberto Di Stefano, novello Robin Hood al contrario, ha violentato la città nel suo profondo. Ha sgomberato la Casa Albergo di via Fogagnolo, dopo averla assegnata a una società rivelatasi incapace e farla deperire in uno stato di agonia profonda. Stiamo parlando di una struttura che per Sesto è più di un luogo di accoglienza per lavoratori, senza tetto e disagiati. È stata l’emblema della Sesto solidale, accogliente, della Sesto che ragionava e agiva col cuore in mano. Loro invece sono altro, sono l’antitesi di tutto ciò. Appartengono a quella politica che divide l’umanità per ceti e per colore della pelle. Una società fondata sulla “Convention ad excludendum” che guarda caso penalizza i più deboli.
Il povero e il disagiato a loro dà fastidio. È rappresentato come un peso sociale. Lo si utilizza in una guerra tra ultimi, per mantenere il proprio potere. Si è volutamente agito con sistematica attività amministrativa per arrivare a chiudere questo luogo. Un’azione studiata e attuata ai danni della città. Loro non se ne rendono conto, ma l’atto di forza con cui hanno agito ha creato una crepa profonda con la comunità sestese. Molti loro elettori non hanno apprezzato, hanno visto il potere come nemico che usa la forza e non la ragione. Una cosa è certa, la Casa Albergo malgrado loro continuerà ad essere presente come un fantasma che peserà sulla loro coscienza.