La partecipazione di circa 1700 cittadini alle primarie della coalizione di centrosinistra va salutata positivamente. Mobilitare la gente, portarli al voto, farli pagare per scegliere il candidato sindaco alle elezioni, non è da poco.
Questa partecipazione deve essere letta e valutata attentamente e positivamente, da tutte le liste civiche, i partiti, i movimenti, gli altri candidati alla carica di primo cittadino, come un fatto estremamente positivo. Il risultato che ha visto, seppur di pochi voti, vittorioso Michele Foggetta di Sinistra Italiana su Alberto Bruno della lista Un Senso per Sesto, sostenuto da Pd e Articolo 1, e la sorprendente Mari Pagani di Città in Comune che ottiene uno straordinario 25%, dimostra la grande difficoltà in cui si trova il Pd, apparso confuso, dilaniato al suo interno, assolutamente inconsistente nella campagna delle primarie.
Alberto Bruno può ritenersi soddisfatto: il risultato ottenuto è tutto suo. La vittoria di Foggetta, apre degli scenari nuovi a Sesto, per le forze più moderate, alternative alla destra che amministra. La scelta di Paolo Vino di candidarsi, annunciata alla vigilia del voto delle primarie è la vera novità, non tanto per I Giovani Sestesi e la Lista Popolare che lo appoggiano, ma per il momento in cui viene fatta, per la rappresentanza e il radicamento che ha, per la capacità di conoscere la città nelle sue articolazioni.
Vino, occupa un ruolo centrale nello scenario politico. E’ la sua una coalizione civica , fortemente ancorata alle dinamiche politiche. E’ la formazione in assoluto che più di altre si è data da fare in questi anni. E’ chiaramente riformista, legata al municipalismo di stampo ambrosiano, è antifascista nel modo di essere e di praticarlo, fuori da ogni schema ideologico. E’ senza tentennamenti contro questa amministrazione e la destra in generale.
Diversamente da altre coalizioni riformiste o pseudo tale presenti , è compatta e conosce la vita e la storia della città . Sarà in grado Paolo Vino, di gestire bene questa situazione? Vedremo. Intanto in bocca al lupo a lui e agli altri candidati che si oppongono alla destra di Di Stefano e Lamiranda.