Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa congiunto delle opposizioni a seguito della manifestazione di ieri sera sotto il palazzo municipale.
Ieri sera si è consumata la pagina più nera della storia del Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni.
Come avevamo preannunciato, si è svolto un presidio di tutte le opposizioni cittadine sotto il palazzetto comunale, appena prima del Consiglio, per manifestare contro le restrizioni alla democrazia cittadina, condannate ufficialmente anche dal Prefetto.
Secondo quanto programmato dal Presidente del Consiglio Giovanni Fiorino, la prima parte del Consiglio Comunale, avrebbe visto la relazione sulle delibere al voto da parte del Sindaco e degli Assessori, per una durata stimata tra gli 80 e i 160 minuti. A seguito della relazione, ci sarebbe stata la discussione dei Gruppi Consiliari per un tempo massimo di 10 minuti a gruppo per 16 delibere (circa 37,5 secondi a delibera).
Ma le cose sono andate in un modo molto diverso!
Il Sindaco, strumentalmente e furbescamente, ha rinunciato alla sua relazione, privando in questo modo i cittadini all’ascolto di informazioni fondamentali sull’andamento della città e su come vengono spesi i nostri soldi, al solo scopo di far chiudere la discussione il prima possibile, senza lasciarci neanche il tempo di fare le scale. Nessuno dei Consiglieri di maggioranza aveva alcunché da dire sulle 16 delibere al voto, e il presidente ha chiuso la discussione alle 20:05 e 20 secondi.
Hanno ottenuto ciò che desideravano: votare il bilancio senza che i consiglieri di opposizione potessero evidenziare tutti i difetti del loro operato in aula.
Abbiamo anche provato a fermarli con il regolamento, che prevedeva la convocazione del Consiglio Comunale solo 10 giorni dopo la trasmissione di tutti i documenti. E alcuni documenti sono arrivati solo tre ore prima del Consiglio!
La fiera dell’assurdo: il Prefetto chiedeva il ripristino della democrazia cittadina, e la maggioranza ha cancellato, con dei mezzucci, ogni confronto nelle sedi istituzionali!
Questo uso padronale delle istituzioni dimostra una assoluta debolezza politica e una viscerale paura di confrontarsi con la città.
Senza vergogna!