Silvia Sardone, europarlamentare eletta nelle lista della Lega, ha definito una: ” pirlata” la scelta del Sindaco di Sesto, l’ ex compagno di vita Roberto Di Stefano anch’egli leghista di ritorno, di aumentarsi lo stipendio anticipando due annualità su tre , caricando i costi sui cittadini.
Una ” pirlata” che però ha conseguenze immediate. Storna dai servizi ai cittadini qualche centinaia di migliaia di euro a favore delle tasche di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. I cittadini, possono aspettare. In fin dei conti, la crisi che ha messo in difficoltà famiglie e imprese, per i nostri amministratori è poca roba difronte alle loro difficoltà. Lor signori fanno fatica a tirare avanti. Il sindaco con circa seimila euro al mese, assessori e presidente del consiglio con tremila e trecento euro, sono cistretti a tirare la cinghia. Beati i nostri pensionati che con pensioni tra i seicento e i milleduecento euro vivono da pascià. Almeno questo è quanto si deduce dalla scelta ” pirlata”.
I fan del sindaco affermano che Di Stefano non ha fatto altro che applicare la legge. Balle. La legge prevede che i fondi messi a disposizione dallo Stato vengano ripartiti in tre anni. Di Stefano ha scelto la scorciatoia. Ha sempre fatto così. Cerca sempre la via più comoda e redditizia. L’ ha fatto passando fa F.I. alla Lega, quando Salvini era vincente a tutto campo, l’ha fatto ancor prima licenziando Caponi, a cui dovrebbe solo gratitudine, l’ ha fatto adesso arraffando tutto e subito. Si dirà, ma è tutto legale. Certo formalmente legale, sostanzialmente una pirlata che peserà sui cittadini.