I defunti meritano rispetto anche nella camera mortuaria
È proprio di questi giorni la notizia che la Fondazione Onda ha assegnato a 33 ospedali della Lombardia (e a 156 a livello nazionale) il Bollino Azzurro considerandole come eccellenze nel panorama sanitario. E tra queste c’è anche il nosocomio della nostra città per il suo impegno nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico. In particolare a Sesto è stata riconosciuta la particolare attenzione che viene predisposta per il trattamento del tumore alla prostata e alle complicanze post-chirurgiche.
Sicuramente una buona notizia, ma questa non deve abbassare la guardia sul resto dell’ospedale, anche perché da qualche tempo purtroppo c’è una situazione davvero spiacevole e delicata che meriterebbe di trovare quanto prima una soluzione. Stiamo parlando della camera mortuaria, una volta un vero e proprio fiore all’occhiello, oggi invece un servizio che ha compiuto cento passi indietro. E pare non ci sia la volontà per riportarla ai livelli d’eccellenza passati. Già, perché al momento pare esserci una totale mancanza di rispetto per i defunti e per i loro cari già provati dal dolore che devono affrontare. Proviamo a spiegare cosa succede.
Tempo fa le persone che venivano a mancare ricevevano le giuste attenzione che una situazione del genere merita. Il defunto veniva vestito e inserito nel feretro per poter ricevere l’ultimo saluto da amici e parenti. Oggi invece la situazione è cambiata decisamente in peggio. La persona morta è adagiata su una fredda e anonima barella, senza la minima attenzione nei sui confronti e dei suoi cari. A decidere per questa nuova prassi è stata la ditta appaltatrice esterna che, a quanto è dato sapersi, reputa più comoda e snella la procedura attuale. Alcuni hanno provato a fare notare ai vertici dell’ospedale la situazione, spiegando l’imbarazzo che si prova a voler dire addio in quelle condizioni a una persona amata, ma a quanto pare la risposta è stata disarmante: “Abbiamo deciso di dare una sistemazione strutturale alla camera mortuaria creando più stanzette dove i defunti possano stare individualmente”. E fin qui va tutto bene; peccato che stiamo parlando di un intervento che se dovesse andare bene ci vorranno anni. Non ultimo è stato anche detto che spetta alla ditta appaltatrice decidere come muoversi e non c’è l’intenzione di chiedere una revisione del protocollo. La speranza è che ci si possa rendere conto che così non va per nulla bene e che si possa trovare quanto prima il modo di obbligare i responsabili del servizio a rivedere la propria posizione. Non è possibile trattare in questo modo i defunti e mancare totalmente di rispetto ai suoi parenti. Una soluzione per tornare alla vecchia prassi va assolutamente trovata. A volte le regole non possono arrivare prima del buon senso.