La città è davvero troppo sporca ma le politiche educative latitano
La città è sporca. Questo è un dato di fatto che non si può negare. Basta girare per i quartieri e ce se ne rende conto. E non serve andare nei punti meno battuti. Anche il centro e le zone maggiormente frequentate, dove si presume che ci sia maggiore attenzione il risultato è lo stesso. Cumuli di immondizia, cestini pieni di qualsiasi cosa che non vengono svuotati, marciapiedi e bordo strade con cartacce, bottigliette di plastica e ogni genere di nefandezza. Perfino i parchi pubblici subodorano di incuria.
Non è per niente un bel biglietto da visita per chi passa per Sesto. Ora, per comprendere meglio questa situazione e cercare di capire come risolverla, dobbiamo guardare a un duplice aspetto. Da un lato il comportamento dei cittadini, dall’altro quello di chi dovrebbe avere a cura il decoro urbano. Che la gente sia spesso incivile questo è un dato di fatto. La maleducazione è alla base di quanto si vede per le strade di Sesto San Giovanni. Tante, troppe le persone che gettano a terra di tutto, dal mozzicone di sigaretta alla carta della caramella, della bottiglietta di birra dopo averla consumata al termine di una notte un po’ surriscaldata. Persone che non si preoccupano del loro comportamento, dando per scontato che c’è chi provvederà a mettere riparo alla loro cafonaggine.
Il rovescio della medaglia però c’è ed è un’amministrazione comunale che non mette in campo alcuna politica educativa. Se la gente non conosce cosa voglia dire il convivere in maniera civile, allora lo si insegna. Ci sono molti modi: da cartellonistica a manifesti, da spot a campagne pubblicitarie sui social, proseguendo con lezioni mirate anche nelle scuole. Perché i ragazzi di oggi saranno i potenziali cittadini incivili di domani. Invece no, non ci si preoccupa di educare nessuno. Si accetta passivamente che certi comportamenti siano mantenuti. Esisterebbero anche le multe per chi insozza la città. Non è così difficile preparare un codice di comportamento, renderlo noto e poi sanzionare chi non lo rispetta.
Invece di mettere nel mirino sempre e solo gli stranieri (che spesso non sono per nulla esenti da certi comportamenti) iniziamo a stigmatizzare anche gli atteggiamenti incivili degli italiani. Si perderà qualche voto? E chi se ne importa. La cura e la pulizia di un Comune deve andare oltre al mero calcolo del singolo elettore. Ma evidentemente questi sono temi che richiedono tempo e impegno, non portano popolarità e simpatia. A nessuno piace essere “redarguito”, ma se serve va fatto. Non vuoi sembrare troppo severo? Va bene, lo ripetiamo: prima parti con una massiccia campagna educativa e culturale e poi intervieni nei confronti di chi non la rispetta. Sesto merita di essere una città pulita.