Di Stefano esce ridimensionato dalle urne. Sesto è pronta per la svolta
Il voto di Sesto conferma il risultato nazionale, anche se a parte invertite. Il Pd, infatti, stravince e sfiora il 31% , FdI fa un quadruplo balzo in avanti e con il 21% piazzandosi al secondo posto e scavalcando Lega e F.I. Ottimo il risultato di AVS che supera il 10%., mentre crolla il M5S, cosi come SUE e Azione. In chiave locale si registra la debacle personale e politica del sindaco Roberto Di Stefano che aveva giocato tutte le sue carte, spesso andando anche oltre, a sostegno della sua ex compagna di vita Silvia Sardone candidata della Lega. Il partito di Salvini, sostenuto dalla Lista Di Stefano, precipita clamorosamente perdendo due elettori su tre. Il sindaco, dunque, esce a pezzi, cosi come gli assessori Roberta Pizzochera e Alessandra Aiosa schierate anima e corpo a sostegno di Silvia Sardone, che registra una sonora sconfitta in termini di preferenze oltre che da Cecilia Strada anche da Giorgia Meloni. A destra, dicevamo, fa il botto FdI che risucchia Lega e Lista Di Stefano, aprendo una falla nella tenuta del governo della città, dove il partito di Meloni diventa trainante. Si apre una stagione nuova, con molte criticità a destra, dove la crisi della Lega porterà un effetto domino. La riflessione dovrà giocoforza interessare anche il centrosinistra con il Pd perno essenziale per qualsiasi alternativa. Il voto positivo di Alleanza Verdi e Sinistra bilancia a sinistra gli equilibri della coalizione, congiuntamente al risultato di Stati Uniti e Azione, con i primi che in città hanno comunque sfiorato il 4%. Da oggi si apre un nuovo capitolo, con il centrodestra sempre più caratterizzato a destra, e il centrosinistra più orientato a sinistra. È, quindi, il momento di una mobilitazione politica e partecipata per creare subito l’alternativa a un centrodestra il cui sindaco esce delegittimato dal voto ma che presenta comunque elementi di forte preoccupazione. Il centrosinistra si regge sulla presenza determinante dell’ asse Pd-AVS, con i democratici che ritornano a essere protagonisti indiscussi. Il civismo inteso come semplice localizzazione dei problemi oltre ad essere sempre stato una meteora, esce definitivamente di scena. Bisogna riprendere in mano la bandiera del municipalismo sociale che ha sempre caratterizzato Sesto. Anche i Giovani Sestesi a questo punto si trovano difronte a un bivio: insistere nella loro caratterizzazione oppure aprirsi politicamente e in modo chiaro al centrosinistra. Ricchi di idee e di proposte potrebbero rappresentare il collante della svolta politica di Sesto. Non è più tempo di protagonismi e veti incrociati. La lettura del voto a livello locale non può far dormire sugli allori il Pd e il centrosinistra, ma impone scelte coraggiose e immediate, senza primogeniture. Cosi come impone a tutti modestia e altruismo. È il momento buono. Bisogna avere coraggio e intelligenza.