E anche le elezioni europee sono andate in archivio. Diciamocelo, è stato un giro alle urne che ha interessato più che altro i singoli candidati alla ricerca (in alcuni casi perfino disperata) di una poltrona su cui appoggiare le natiche e con loro godersi tutti i macroprivilegi annessi. Ai singoli partiti, invece, è servito per contarsi, visto che non si trattava di un giro dove erano importanti le coalizioni e quindi ognuno faceva corsa a sé. Ma di Europa si è parlato ben poco, tra chi ha fatto una campagna elettorale sminuendola, e confermando la sua intenzione a indebolirla, e chi era concentrato su come conquistare più la simpatia dei lettori che la loro reale fiducia.
Ad ogni modo, ora anche queste elezioni sono passate ed è tempo di voltare pagina. Nel senso che è tornato il momento di guardare a quanto succede nella nostra città e quale possa essere il suo reale futuro. Non si può più navigare a vista, è arrivato il momento di pensare in grande. Sesto è sempre stata una città industriale, ma ora i tempi sono cambiati, è ora di guardare oltre, partendo da tutte quelle aree che vanno riqualificate.
Abbiamo iniziato come lista civica dei Giovani Sestesi e Lista Popolare X Sesto a lavorare in modo strutturale partendo da un punto di vista urbanistico già nel 2019, per poi presentare nel 2022, in occasione delle amministrative, una nuova visione di città. Da qualche tempo, un gruppo di persone, esperte si è unito per creare “SestoCapitale del BenEssere” un progetto a tutto tondo concentrato al fine di immaginare così una città con una nuova identità.
È oramai noto l’arrivo di Città della Salute e della Ricerca sulle aree ex Falck, ma la nostra idea è quella di creare una città dove si sta e si vive bene, un modello di città del BenEssere da esportare in tutta Italia e, perché no, in tutta Europa. Il benessere viene prima della cura. Non è un segreto che viviamo in un Comune ad alta densità abitativa e frammentato dalle barriere ferroviarie. Per questo abbiamo ragionato su quali strategie siano possibili per recuperare momenti di centralità in questo intricato tessuto cittadino. Lo so, parliamo di un progetto di riqualificazione ambizioso e innovativo che rispetti le necessità della comunità. Un vero e proprio sogno, ma i sogni possono diventare realtà quando c’è la volontà e la passione. Ci sono città europee da cui dobbiamo prendere spunti e guardare per ripensare Sesto, partendo dalla creazione di luoghi di aggregazione e polmoni verdi. Dobbiamo puntare al BenEssere che sia presente in ogni quartiere. L’obiettivo è quello di essere orgogliosi nel definirci sestesi e non milanesi pur consapevoli di essere parte della Città Metropolitana. Le idee sono tante e di volta in volta abbiamo intenzione di presentarvele. In questo momento vorrei, però, soffermarmi sulle innegabili criticità urbanistiche a partire dal Rondò che va riqualificato. Come? Anche collegandolo con piazza della Repubblica, che si trova dall’altra pare della ferrovia, non con sottopassi bui e poco sicuri come oggi, bensì con percorsi ciclopedonali sollevati e con una passeggiata rialzata che possa diventare un cuore pulsane per la gente; una vera e piazza elevata dove poter guardare la città dal primo piano, ma anche un luogo di aggregazione dove scambiare due chiacchiere davanti a un aperitivo o mangiando semplicemente un gelato insieme agli amici. Parliamo di un progetto che deve essere replicabile anche in altre parti della città. Sono tante le idee che abbiamo, come ad esempio la trasformazione in isola pedonale di via Stoppani, la valorizzazione dei giardini delle nostre quattro ville storiche di Sesto Vecchia, una nuova piazza nel quartiere Rondinella, davanti alla Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice o, perché no, la trasformazione di viale Matteotti nella nostra ramblas, stile Barcellona. Non il classico rettilineo, ma una vera e propria rambla che si collega a zig-zag nei punti verdi del viale.
Bisogna pensare al dopo Di Stefano, la città è in sofferenza, sporca e disordinata, il commercio in agonia, i servizi fanno acqua da tutte le parti, la sicurezza e la polizia locale va riformata, così come la macchina comunale va rivitalizzata con competenze, modi e mezzi affinché il servizio al cittadino sia davvero efficiente. E, non ultimo, c’è bisogno di un nuovo piano urbanistico pensando al verde, alla città smart, al recupero energetico e a tanto altro. Insomma, Sesto va rilanciata e per farlo serve piglio nuovo, coraggio, visione e reale amore. Seguiteci, ve ne racconteremo delle belle.