Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del segretario de I Giovani Sestesi dal titolo: “Un bilancio senza né arte e ne parte.
Ci risiamo, si riparte con programmazione Zero se non una visione di risparmi sulle spalle dei cittadini con tagli dei servizi. Dimenticavo, all’orizzonte si intravedono altri aumenti delle imposte.
Mi dispiace ma in questo modo si perde tutti, perdono i cittadini ma perde ancora una volta la politica.
Si, perché ieri sera in consiglio comunale, per l’ennesima volta abbiamo assistito al teatrino capriccioso di chi da un lato prova a tenere insieme una maggioranza isterica e dall’altra un’opposizione che fatica ad essere opposizione.
Ancora una volta registriamo la mancata elezione del vice Presidente Vicario che per regolamento spetta all’opposizione. È la conferma di una consigliatura complicata cosi com’è stata la mancata elezione del Presidente da parte della maggioranza alla prima votazione.
Ma per tornare all’ordine del giorno di ieri sera possiamo dire ancora una volta che si presenta un bilancio senza né infamia e né gloria, senza ne’ arte e ne’ parte.
Un bilancio che fa trasparire l’inadeguatezza di un’amministrazione che tira a campare senza entrare nel merito delle questioni reali e senza pensare ai fabbisogni della città limitandosi a guardare e all’ordinaria amministrazione.
Il privato invece di essere un alleato per Sesto con Di Stefano è diventato uno Tsunami che sta travolgendo la città.
Lo sta facendo sulla città costruita e mi riferisco alla ricostruzione delle ex Falck che, da quando governa la destra, l’amministrazione comunale non ha più un ruolo ma si limita ad essere spettatore quando viene invitata. Tutto accade senza chiedere nulla alla città.
Trentuno milioni di avanzo su un bilancio di ottanta milioni complessivi, sono la fotografia di un fallimento politico in nome di una continuità di governo, anche perché Di Stefano e compagni, questa volta non hanno più la scusante di chiamare in causa chi aveva amministrato prima di loro visto che sono al secondo mandato e tantomeno possono nuovamente tirare fuori ancora per tamponare le loro incapacità di governo il famigerato “Buco di Bilancio” argomento che non regge più dopo aver ripetutamente detto che l’hanno sanato in pochi anni, peccato che l’hanno fatto svendendo patrimonio pubblico come le farmacie e sulle spalle dei lavoratori.
Non importa che sperperano denaro pubblico assumendo persone vicine a loro politicamente, persone con dubbie capacità e competenze.
Questo immobilismo bipartisan mi spinge ancora di più a tornare tra la gente, quartiere per quartiere a raccontare la mia idea di città e a raccogliere istanze per creare insieme, in base alle esigenze delle varie espressioni sociali, culturali e imprenditoriali la nuova Sesto San Giovanni con la speranza che come ho personalmente fatto responsabilmente delle scelte politiche per il bene della città durante il periodo delle elezione, anche chi è stato scelto faccia la propria parte. Noi ci siamo e vi saremo.