Ancora una volta, al confronto con gli altri candidati sindaci, Roberto Di Stefano preferisce il one man show. Così non si presenta all’incontro organizzato allo Spazio Mil dalla CGIL preferendo come palco quello decisamente più comodo della biblioteca centrale dove, insieme al giornalista Mario Giordano, salirà domenica 29 maggio.
Non è la prima volta che il primo cittadino declina un invito, come già accaduto nel corso dell’incontro organizzato poche settimane fa dal sindacato di polizia locale.
Certo non erano confronti facili per Di Stefano che, nel corso del suo mandato aveva inasprito non poco le tensioni con i sindacati, tuttavia da un sindaco a fine mandato ci aspetteremmo la capacità di argomentare le proprie scelte proprio di fronte agli avversari e non solo in assenza di un contraddittorio
Tutto lecito, ci mancherebbe. Ma perché il sindaco uscente non vuole mai un confronto con i suoi avversari? Quando accetterà, finalmente, di misurarsi con gli altri candidati?
Paolo Vino, candidato dei Giovani Sestesi e della Lista Popolare commenta: “Qualcuno diserta la serata di confronto e in cambio un cartonato dell’attuale sindaco Di Stefano rappresenta chiusura, silenzio e indifferenza. Io credo invece nell’importanza di questo incontro, momento di condivisione di idee e proposte. Con la serietà che contraddistingue il mio progetto, difendo Sesto quale città di riferimento per il lavoro e altrettanto sottolineo il diritto dei lavoratori di poter operare come si deve, con passione, motivazione e sicurezza sul territorio sestese”.