Dal punto di vista politico mettono la crocetta su tutto quello che gli passa sotto il naso, per riempire le caselle della “lotteria della fortuna”, che porta alle prossime elezioni del 12 giugno 2022. Dal punto di vista amministrativo sommano errori su errori, dopo avere depauperato il patrimonio pubblico svendendolo al privato e dopo avere creato la “Cittadella dello sport di carta”, sulla base di un titolo acquisito non per i meriti dell’ente pubblico ma per un concorso a pagamento. E hanno tolto o abolito servizi e iniziative sociali, culturali e di volontariato.
Questa è la giunta del sindaco dei selfie Roberto Di Stefano, che ha saputo cogliere l’entusiasmo dei supporters attraverso i like e con iniziative che hanno portato molti consiglieri, che erano stati votati dagli elettori nel 2017 per dei valori e impegni diversi, a cambiare radicalmente idea e affiancarsi al potere per il solo scopo di stare seduti su una poltrona. Quanti selfie abbiamo visto con il sindaco e il presidente del consiglio Giovanni Fiorino, vicino alle aiuole fiorite e lo slogan “com’è bella la nostra città”. Il modo più semplice per sviare dai problemi veri.
E ogni volta ci è tornata alla mente la scena del toro Ferdinando di Walt Disney del 1938. Racconta di un toro che anziché impegnarsi seriamente per combattere come tutti gli altri nell’arena preferiva sedersi all’ombra di un sughero e adorare i fiori che lo mandavano in estasi. Ecco: guardare quei selfie ci sembra di vedere quella scena. Pensare che sindaco e presidente di fronte ai problemi che la città, che non sono stati risolti, hanno preferito mostrare i colori dei fiori nelle aiuole vicino al Comune, lontano dalle grigie periferie.
Lo slogan coniato in questo inizio di campagna elettorale, seguito in fotocopia da tutti i sedotti e “innamorati” del sindaco, è quello di fare vedere molti luoghi come erano e come sono. Facile, quasi banale. Sarebbe come dire ai sestesi: guardate la prima foto della giunta d Sesto e ora confrontatela con quella attuale, dopo soli 5 anni. Ricordare perché la giunta è rimasta senza vice sindaco dopo le dimissioni di Gianpaolo Caponi e senza alcuni assessori dopo l’uscita di Angela Tittaferrante, Nicoletta Pini e Maurizio Torresani, sostituiti in extremis solo per adempiere alla formalità di legge.
Ma torniamo sul bilancio della giunta Di Stefano, che meglio sarebbe dire parliamo del binomio Di Stefano-Lamiranda, la coppia che ha focalizzato tutta l’attività amministrativa, perché degli altri assessori rimasti poco si è visto e sentito in 5 anni di gestione del centrodestra, via via sempre più destra visto che il sindaco da Forza Italia è passato nella Lega e visto che i civici cambiando completamente pelle sono passati dalla loro lista a quella del sindaco.
Ragionando sulle opere pubbliche e sugli interventi che ritengono vincenti, per avere un’idea di come stanno impostando la campagna elettorale basterebbe prendere ad esempio il presidente del consiglio Giovanni Fiorino, ufficialmente segretario di Forza Italia e formalmente affine a Di Stefano, tanto da sembrare entrambi dello stesso partito ora che devono fare campagna elettorale.
Sul suo profilo Facebook Fiorino, tralasciando di essere di Forza Italia e presidente super partes, mette la crocetta su decine di cose fatte dalla giunta “sostituendosi” al sindaco. Così finisce per segnalare un elenco che inverte le tradizioni della politica: non le opere realizzate nei primi 100 giorni, ma le cento cose dei 5 anni. A scorrere l’elenco si fa fatica a trattenere il sorriso quando riesce a evidenziare, con convinzione, di avere operato per lo stop alla grande moschea, riconversione inceneritore, aumento raccolta differenziata, rimozione elettrodotto Sottocorno, terrazza Bergamella, prolungamento MM1, eliminazione tariffa extraurbana, centro sportivo Falck tennis, inizio lavori Città della salute, rientro predissesto, oasi felina Madonna del Bosco, centro tamponi, giornata del volontariato…..
Non c’è nessuna di queste cose menzionate che sia stata opera dell’attuale giunta, se non ereditate e non sempre portate avanti con successo. E questo è il leit motiv di tutta la giunta e degli assessori che sono rimasti nell’ombra per quasi tutta la legislatura ed ora si vantano di essere stati autori del cambiamento epocale. Non si dice che la giunta Di Stefano, con l’avallo degli assessori e del presidente Fiorino, ha speso 30mila euro (ulteriori soldi dei contribuenti) per pubblicizzare quello che loro dicono di avere realizzato elencando di tutto e di più in un libretto patinato stampato e distribuito a tutte le famiglie mentre sarebbe bastato pubblicarlo online sul sito istituzionale risparmiando i soldi pubblici.
Non si dice che si sono aumentati lo stipendio a fine 2021 prendendo subito tutto anche quello che la legge del governo prevedeva in tre anni, prelevando dal bilancio comunale i soldi dei sestesi e che davanti alla proposta del M5S fatta nell’ultimo consiglio comunale di rinunciare all’aumento illegittimo perché votato dagli stessi che ne hanno beneficiato, e destinare la cifra già incassata ai poveri e al settore casa hanno votato contro difendendo l’aumento da subito.
Non si dice e non si legge da nessuna parte che i beni del Comune sono stati ceduti in convenzioni di 30 e 40 anni a privati che potranno lucrare ma che alla cittadinanza sono stati sottratti servizi sociali strutturati in anni e anni di attività. Non si dice che la Città della Salute e tutto quello che sta accadendo sulle ex aree Falck viene da lontano, molto lontano quando loro all’opposizione si schieravano contro e minacciavano denunce alla Procura ed ora si prendono i meriti di avere realizzato il futuro della città.
Nessuno ha potuto leggere i motivi del perché il palazzo comunale frequentato da tutti quelli che volevano seguire i consigli sia diventato un fortino invalicabile e il consiglio comunale stesso da un’assemblea democratica dove c’era libertà di esprimere i propri pareri sulle delibere ora è stata trasformata in una stanza chiusa dove è diventato praticamente proibito parlare perchè il regolamento pur modificato viene applicato in modo molto personale con la complicità di un presidente che, richiamato due volte dal Prefetto al rispetto delle regole democratiche, continua a gestire in modo differente le sedute, impedendo qualsiasi dibattito.
Certamente i sestesi sapranno distinguere le cose reali dalla facile pubblicità propagandistica. Alle cose che Di Stefano e C. propongono come opere portate a termine sapranno anteporre le difficoltà che vivono quotidianamente. E stando solo alle ultime decisioni di questa giunta tuttofare saltano in evidenza i soldi dello stipendio che si sono incassati senza aspettare i tempi della legge di governo; l’appalto ad una ditta privata dei parcheggi a pagamento, con una situazione boccaccesca dove i cittadini non ci hanno capito niente tranne che devono pagare per sostare dove abitano. E nel tempo passato ricordiamo la vendita delle farmacie comunali per incassare soldi e di altri beni immobili secondo la Giunta serviti a ripianare il “buco” di bilancio diventato il tormento di tutta la legislatura.
Francesco Pontoriero