“No, avanti così proprio non si può andare. La realtà che Sesto e i Sestesi stanno vivendo non è accettabile, va invertita radicalmente la rotta. Se prima abbiamo vissuto un costante declino e una sempre più ampia marginalizzazione della Città, negli ultimi anni abbiamo subito un vero e proprio tracollo del livello sociale, economico, culturale e democratico dovuto alla peggior gestione amministrativa della nostra storia. Per questo, sollecitato da tante e tanti Cittadini e realtà sociali e economiche che soffrono e non si sentono rappresentate dal sistema tradizionale dei partiti, ho deciso di presentare la mia candidatura a Sindaco di Sesto in vista delle prossime elezioni del 12 giugno. Con me saranno due liste, quella civica dei ‘Giovani Sestesi’ e una ‘Lista Popolare’ aperta e trasversale a tanti settori e personalità sestesi.”
Motiva così Paolo Vino, capogruppo in Comune dei Giovani Sestesi, la sua scelta di candidarsi come Sindaco di Sesto San Giovanni. E aggiunge: “Io sono indipendente dai partiti, da tutti i partiti, ma sono impegnato politicamente, da sempre. Perché politica significa stabilire le regole della convivenza e della vita di una Comunità, significa dare rappresentanza e voce a tutti, rispettando le differenze, le minoranze e trovando, insieme e sempre, la soluzione migliore. A Sesto non ha fallito la politica, hanno fallito i partiti che, da troppo tempo, la politica nel suo vero significato non la pensano e non la fanno!
Parliamoci chiaro: se a Sesto ancora reggono livelli di socialità e garanzie sociali lo si deve più ai Sestesi e al loro senso di Comunità e al loro straordinario tessuto associativo, sociale, economico, culturale e sportivo, che non a chi ha avuto il compito di governare. Così come, se ancora reggono livelli di amministrazione e gestione pubblica, lo si deve alla qualità di chi lavora nella ‘macchina comunale’ e non alle giunte che si sono succedute. E’ da qui che occorre ripartire per ricostruire una Sesto davvero all’altezza della sua storia e delle sue tradizioni.”
E conclude: “Possiamo dare vita ad una nuova stagione di Unità democratica e municipale, dove i cittadini si riappropriano in prima persona della politica, attraverso la partecipazione e l’impegno diretto, individuale e associativo. Dove intorno al nuovo governo cittadino si raccolgano le forze e le personalità migliori, che nella nostra Costituzione hanno il loro punto di riferimento”