Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta dai genitori del GLI (Gruppo Lavoro Inclusione) e dai genitori del Consiglio d’Istituto e il comitato genitori dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri.
Durante l’ultimo incontro del tavolo 104, luogo di discussione sulla disabilità, è stato presentato dall’Ass. Pizzocchera il progetto “Crescere Insieme – laboratori inclusivi per l’empowerment scolastico e personale” rivolto a alunni e alunne delle scuole primarie e secondarie di 1° grado. I laboratori inclusivi (teatro, scientifico, di ascolto, ecc) sono aperti a piccoli gruppi di alunni con disabilità lievi, medie e normodotati.
Abbiamo fatto notare che un progetto inclusivo deve essere aperto a tutti, comprese le disabilità gravi. Pensavamo di essere stati ascoltati, ma il progetto arrivato alle scuole non era cambiato. Quindi in fase di votazione la maggioranza del Consiglio d’Istituto della nostra scuola si è espressa per non accettare quella che è, a tutti gli effetti, una discriminazione.
Questa è la nostra riflessione:Come in ogni campagna elettorale che si rispetti, il titolo promette bene ma i “fatti” svelano poi lacune insormontabili.Chi è stato escluso dal progetto? Gli alunni con disabilità grave certificata ai sensi della Legge 104 art. 3 comma 3, e questo può essere definito un progetto di inclusione?
Motivo? Mancanza di fondi per poter assicurare il rapporto 1:1 che necessitano questi alunni. Bisognerebbe “rinfrescare”, all’amministrazione comunale e ai Dirigenti degli istituti scolastici, la differenza tra il termine “inclusione” e il termine “integrazione”. L’integrazione mette fisicamente insieme gli individui, ma non sempre concede le stesse possibilità di essere, fare e desiderare. L’inclusione invece permette a tutti, indistintamente, in qualsiasi scuola e in qualsiasi situazione di essere cittadini e cittadine a tutti gli effetti. Si può quindi affermare, dato i fatti inequivocabili, che il termine inclusione utilizzato come “slogan” di questo progetto è del tutto fuorviante… può un’amministrazione comunale escludere una determinata categoria di disabili (probabilmente la stessa categoria che più di tutti avrebbe bisogno di partecipare a questo tipo di progetto) e possono i Dirigenti Scolastici delle nostre scuole avallare tutto questo?
Non ci si può vantare di essere un’amministrazione comunale che ha a cuore il problema della disabilità e non si può definire “inclusivo” un istituto scolastico dove progetti come questi vengono presentati con estrema leggerezza, perché tanto la “categoria” da escludere è sempre la stessa, quella più debole, con le famiglie già stremate dalla “vita”, dalle battaglie di ogni settembre per le ore di sostegno e di educativa, dal dover accettare, sempre, compromessi.Bisognerebbe proporre un progetto ai componenti delle Amministrazioni Comunali e ai Dirigenti Scolastici dal titolo “Il rispetto per la disabilità…linee guida
I genitori del GLI (Gruppo Lavoro Inclusione), i genitori del Consiglio d’Istituto e il comitato genitori dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri.
(Foto di Vanessa Loring da Pexels)